Un complesso di serre solari viene proposto in un'area di oltre 5,000 mq di terreno ai confini di Xagħra, in quella che rappresenta l'ennesima applicazione di complessi che hanno attirato l'accusa da parte di attivisti ambientali di servire solo come pretesto per giustificare l'acquisizione di terra arabile.
Le serre in vetro con pannelli fotovoltaici sopra proposte tramite domanda progettuale PA/2555/20 sostituirebbe un complesso esistente di serre di plastica di fronte a Triq ta' Ħamet, una delle strade principali che portano all'abitato di Xagħra.
Queste prime serre in loco erano state allestite illegalmente oltre 20 anni fa, ma nel 2004 l'Ente Urbanistico ne aveva sanzionato la costruzione – e approvato l'allestimento di ulteriori serre in loco, ribaltando la raccomandazione di rifiuto formulata dal funzionario competente.
Lo stesso ricorrente – Saver Grech, agricoltore iscritto all'albo – è dietro l'ultima domanda, presentata dall'architetto Alexander Bigeni. La domanda di pianificazione descrive il terreno come avente una superficie di 5,136 mq e descrive Grech come il proprietario dell'intero terreno.
Il nuovo ricorso mira a sanzionare ulteriori illeciti – “magazzini esistenti e 2 cisterne d'acqua” – emersi in loco negli anni successivi, e cerca anche di realizzare una sottostazione elettrica in loco.
La domanda è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale questa settimana dopo aver finalizzato lo screening presso la PA, ma ha già suscitato le obiezioni di una delle ONG apertamente contrarie allo sviluppo di "serre solari" nel territorio rurale di Malta: Din l-Art Ħelwa.
La ONG ha sottolineato la sua obiezione a "l'ulteriore acquisizione e formalizzazione di terreni ODZ attraverso richieste che non possono essere ritenute né necessarie né giustificate e che minacciano l'integrità dell'ambiente rurale".
"Il tentativo di legittimare l'occupazione del territorio rurale attraverso la costruzione di una serra che porta alla formalizzazione dell'ambiente rurale ODZ che può fungere da possibile pretesto per sviluppi futuri e quindi non può essere giustificato", ha affermato.
Anche il comitato consultivo per l'agricoltura si oppone ai piani così come sono, sollevando dubbi sul fatto che i pannelli fotovoltaici influenzino l'intensità della luce all'interno della serra: e quindi la sua capacità di consentire effettivamente la crescita delle colture. Preoccupazioni simili sono state sollevate dalle ONG nelle loro obiezioni a vari complessi di serre solari, in particolare un imponente complesso proposto a Mġarr che è stato respinto dall'Autorità Palestinese lo scorso anno.
L'AAC si è anche opposto alla costruzione di una sottostazione, osservando che aumenterebbe l'assorbimento del suolo in loco. E nonostante i vari chiarimenti chiesti e ottenuti da quando la domanda è stata depositata nel marzo 2020, l'AAC ha confermato mercoledì di aver mantenuto le sue precedenti obiezioni al progetto.
La pubblicazione della domanda ora apre la strada a un periodo di un mese in cui i membri del pubblico possono depositare le proprie osservazioni o obiezioni, che scade il 24 febbraio.
Una fonte: https://newsbook.com.mt