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Il Servizio federale russo per la sorveglianza veterinaria e fitosanitaria, noto come Rosselkhoznadzor, ha attuato un divieto sull'importazione di bombi dai paesi dell'Unione Europea (UE). Il divieto è dovuto al fatto che gli insetti non hanno alcuna conferma del loro benessere epidemiologico e veterinario-sanitario, essenziali per il loro utilizzo nell'impollinazione delle piante in serra. Questo articolo esplora le ragioni dietro il divieto, le preoccupazioni sollevate dall'Associazione degli entomologi e dei custodi di calabroni e le potenziali conseguenze di questo sviluppo.
La recente decisione di Rosselkhoznadzor di vietare l'importazione di bombi dai paesi dell'UE ha sollevato preoccupazioni all'interno della comunità agricola. I bombi sono ampiamente utilizzati per l'impollinazione delle piante in serra grazie alla loro efficacia nel migliorare i raccolti. Tuttavia, la mancanza di conferme sullo stato epidemiologico e veterinario-sanitario degli insetti ha spinto l'agenzia di regolamentazione ad adottare questa misura precauzionale.
L'Associazione degli entomologi e dei custodi di calabroni ha espresso preoccupazione per la potenziale introduzione di virus e agenti patogeni attraverso le famiglie di calabroni importate e il loro mangime. Questi organismi potrebbero comportare rischi significativi per le colture coltivate all'interno delle serre e potrebbero diffondersi anche tra i lavoratori agricoli e i consumatori. Per affrontare questa situazione e garantire la sicurezza degli insetti forniti alla Russia, Rosselkhoznadzor ha inviato una richiesta di negoziazioni video alla Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare (DG SANTE) della Commissione europea. Tuttavia, ad oggi, non è arrivata alcuna risposta.
Rosselkhoznadzor ha sottolineato che il divieto, entrato in vigore il 20 giugno, resterà in vigore fino a quando non si condurranno le trattative e non si otterranno garanzie ufficiali sul benessere degli insetti nel loro Paese d'origine. Queste garanzie includono l'assenza di sintomi clinici e sospetti di malattie nei bombi prima della loro spedizione.
Si prevede che il divieto di importazione di bombi dall’UE per scopi di impollinazione serra avrà diverse conseguenze. In primo luogo, i coltivatori russi in serra potrebbero dover affrontare una carenza di bombi, con conseguente potenziale calo dei raccolti. Gli agricoltori fanno molto affidamento su questi insetti per un’impollinazione efficiente ed efficace, che incide direttamente sulla qualità e sulla quantità dei loro prodotti.
Inoltre, il divieto potrebbe interrompere le relazioni commerciali tra la Russia e gli Stati membri dell’UE nel settore agricolo. L’UE è stata un importante fornitore di bombi per l’impollinazione in serra e questa restrizione potrebbe comportare perdite economiche per entrambe le parti coinvolte. Potrebbe anche creare opportunità per mercati alternativi o allevatori nazionali di bombi in Russia per soddisfare la domanda.
Da una prospettiva più ampia, il divieto evidenzia l’importanza delle misure di biosicurezza nel commercio internazionale. La preoccupazione sollevata da Rosselkhoznadzor riguardo alla potenziale trasmissione di malattie attraverso i bombi importati sottolinea la necessità di ispezioni e processi di certificazione rigorosi. Questo sviluppo potrebbe portare a regolamenti e protocolli più severi per l’importazione di organismi vivi utilizzati in agricoltura, sottolineando l’importanza delle precauzioni sanitarie e di sicurezza.
Il divieto di Rosselkhoznadzor sull'importazione di bombi dall'UE per l'impollinazione in serra riflette l'impegno dell'agenzia a salvaguardare gli interessi agricoli e la salute pubblica. Sebbene il divieto possa presentare sfide a breve termine per i coltivatori russi in serra, sottolinea anche l’importanza di garantire il benessere e la sicurezza degli organismi importati. In futuro, questo sviluppo potrebbe stimolare miglioramenti nelle misure di biosicurezza e nelle pratiche commerciali legate all’importazione di organismi vivi per scopi agricoli.