Una delle principali innovazioni in agricoltura si chiama “vertical farming” e una realtà che se ne occupa, Planet Farms, si sta espandendo in Italia. La startup-startup E co-fondata a Milano nel 2018 e guidata dai co-CEO Marco Travaglini e Daniele Benatoff, attiva dal 2021 nella produzione di insalate tramite vertical farming, realizzerà un nuovo stabilimento produttivo a Cirimido (Como) dopo il primo stabilimento di Cavenago (Monza e Brianza). Questo secondo impianto sarà dedicato alla coltivazione idroponica indoor di ortaggi, a partire da insalate e basilico, sempre con la metodologia “verticale” da cui trae origine il claim dell'azienda Go Vertical. Lo slogan ha come caratteristica principale l'unione della tradizione alimentare italiana e dell'innovazione tecnologica in chiave sostenibile.
Per realizzare il progetto, Planet Farms ha ottenuto un finanziamento di 17.5 milioni di euro concesso da Unicredit con Garanzia Green da SACE, il Gruppo assicurativo-finanziario controllato dal MEF che ha un ruolo di primo piano nell'attuazione del Green Ne Deal
L'azienda guidata da Alessandra Ricci, infatti, può rilasciare “garanzie verdi” per progetti sul territorio nazionale volti a facilitare e accelerare la transizione verso un modello economico a ridotto impatto ambientale, integrando cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per creare beni sostenibili e servizi, nonché promuovere iniziative finalizzate allo sviluppo di un modello di mobilità a basse emissioni.
“Questa operazione rafforza il nostro supporto ai piani di crescita di Planet Farms, una realtà in cui tecnologia, innovazione, sostenibilità e visione si uniscono al saper fare italiano. Questo intervento conferma l'impegno di SACE a sostegno del settore agroalimentare e della sua filiera promuovendo tecnologie finalizzate alla transizione ecologica, in linea con gli obiettivi del nostro piano industriale Togeeme2025” sottolinea Enrica Delgrosso, Responsabile Mid Corporate Nord-Ovest di SACE.
Cos'è l'agricoltura verticale
Planet Farms con la sua linea di prodotti opera nel mercato del fresco confezionato pronto per il consumo, rivolgendosi principalmente alla grande distribuzione organizzata (grande distribuzione organizzata). L'azienda milanese utilizza la coltivazione indoor idroponica degli ortaggi – già adottata in quello che è attualmente il più grande impianto produttivo in Europa e che sarà utilizzato anche nello stabilimento comasco – attraverso la tecnologia del vertical farming.
Una soluzione che si caratterizza per l'automazione di tutti i processi produttivi e non prevede l'utilizzo di fitofarmaci e fitofarmaci, riducendo contemporaneamente il consumo di acqua del 95% rispetto all'agricoltura tradizionale.
L'obiettivo fondamentale dell'agricoltura verticale è quindi quello di ottimizzare l'efficienza nell'uso delle risorse naturali e del suolo, garantendo che la produzione alimentare sia indipendente dal clima e dal territorio grazie a strutture edilizie verticali inserite nelle grandi città e nelle aree limitrofe. Un sistema di coltivazione efficiente, ad alte prestazioni e caratterizzato dalla sostenibilità per proteggere tutti gli ecosistemi.
Questo perché, secondo le previsioni, nel 2050 oltre l'80% della popolazione mondiale risiederà in centri urbani di dimensioni sempre maggiori, con gli impianti verticali energeticamente autosufficienti progettati per coltivare ortaggi destinati al consumo alimentare per sfamare 9 miliardi di persone senza “erodere” il territorio.
Ricerca, innovazione e tradizione per la “rivoluzione” dell'agricoltura: questo fa Planet Farms
Planet Farms, che opera con la più grande vertical farm d'Europa a Cavenago, si inserisce nel settore coniugando innovazione tecnologica d'eccellenza e l'altrettanto eccellente tradizione agricola del Made in Italy. Una realtà imprenditoriale in costante crescita, la cui mission originaria è quella di stimolare lo sviluppo del settore agricolo verso una nuova frontiera sostenibile ed efficiente.
“Siamo molto soddisfatti dell'esito dell'operazione condotta con SACE e UniCredit che ci consente di avviare la costruzione del nuovo parco di Cirimido – spiega il co-amministratore delegato della società Daniele Benatoff – che sarà molto più grande degli oltre dieci mille metri quadrati di Cavenago, consentendo a Planet Farms di ampliare notevolmente la propria capacità produttiva ed esplorare nuove potenzialità del vertical farming, nonché tecniche di produzione sempre più efficienti, anche dal punto di vista energetico”.
La “rivoluzione verticale” dell'agricoltura di Planet Farms
La realtà milanese, le cui innovazioni sono frutto di oltre tre anni di studi e ricerche, non ha a cuore solo la crescita del business, puntando invece a garantire un maggiore accesso al cibo senza trascurare la sicurezza alimentare, il ridotto consumo di acqua e la qualità dello stesso fondamentale per conferire sapori unici e genuini ai prodotti.
Il tutto in un settore che negli anni si è evoluto, ma solo sotto il profilo chimico e genetico. Planet Farms, invece, vuole avviare una sorta di rivoluzione, passando da un approccio climate driven – che implica la necessità di produrre dove le condizioni climatiche, economiche e sociali sono idonee e favorevoli – a un sistema consumer driven.
Un approccio che sposta l'attenzione sui bisogni del consumatore sfruttando ambienti diversi e innovativi “incontrando” gusto, qualità e sostenibilità. Un metodo che non si contrappone all'agricoltura tradizionale, ma diventa una risorsa in grado di rispondere a diversi obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: dal problema rappresentato dall'urbanizzazione alla tracciabilità, fino alla riduzione del consumo di suolo in virtù di strutture produttive costruite verticalmente .
Strutture che, per fare un paragone con quelle tradizionali, grazie anche alla componente tecnologica consentono a Planet Farms di avere un'elevata capacità produttiva. Infatti, ciò che si ottiene con metodi di coltivazione agricola tradizionale su circa 300 ettari di terreno, ne basta un ettaro grazie alle soluzioni innovative della E startup
Nuove strutture, espansione e internazionalizzazione del business: Planet Farms progetta di crescere ancora
Planet Farms, oltre a consolidare costantemente la propria posizione in Italia, guarda fin dall'inizio ai mercati esteri ed è attualmente presente in Portogallo – con una società che si occupa di automazione e intelligenza artificiale – Inghilterra, Olanda e Svizzera.
L'azienda conta su un'altra vertical farm “in miniatura” per la cucina del ristorante tre stelle Michelin “Da Vittorio” di Brusaporto (Bergamo) inaugurato a inizio ottobre 2022, oltre ad un altro stabilimento a Lomazzo (tra Milano e Como) che sarà inaugurato entro la fine del 2023 dopo un aumento di capitale di 30 milioni di euro datato 2021 sottoscritto da 70 investitori guidati da Azimut.
A cui si aggiungerà anche un centro di ricerca per rendere sempre più scalabile il vertical farming di Planet Farms e tradurre concretamente il claim “Go Vertical” in Italia e nel mondo, senza vendere la tecnologia a terzi ma con la volontà di generare anche competenze applicabili all'agricoltura tradizionale (ad esempio sensori e hardare specifici
Questo approccio ridurrà l'uso di sostanze chimiche nelle fasi successive, promuovendo così un modello di coltivazione sano e sostenibile. Come la crescita del business secondo la visione originaria dei co-fondatori della startup E startup, sostenuta dal finanziamento assistito dalla Garanzia Green SACE erogata da Unicredit.
Una fonte: https://www.economyup.it